Premio, franchigia, massimale ma anche copertura infortunio o caso morte. I principali concetti e prodotti assicurativi sono sconosciuti alla stragrande maggioranza degli italiani. Soprattutto dal pubblico femminile: appena il 25,5% delle donne, vale a dire 1 donna su 4, dimostra di comprendere i vari aspetti di una polizza, contro il 35,9% degli uomini. In altre parole, quindi, ben 3 donne su 4 ignorano il comune vocabolario di una assicurazione. Lo rivela una recente indagine Ivass condotta dal team di ricerca comportamentale dell’Università di Milano-Bicocca e Doxa su un campione rappresentativo di oltre 2.000 persone.
Assicurazione, questa grande sconosciuta
Guardando più nel dettaglio la ricerca, emerge che soltanto 1 donna su 3 (il 32,5% del campione) riconosce i concetti assicurativi di premio, franchigia o massimale, contro il 49,3% degli uomini. Mentre meno di 1 su 4 (il 18,5%) sa descrivere i prodotti assicurativi, come polizze infortuni, coperture di previdenza complementare e polizze caso morte, concetti ostici anche per gli uomini (li conosce solo il 22,4%).
Le donne però sono più sincere: il 75% ammette di avere scarse competenze assicurative, mentre il 65% degli uomini si dichiara molto competente anche se non è così. “È vero che le donne mostrano un livello di conoscenze di base inferiore rispetto agli uomini, tuttavia il divario reale è inferiore a quello che appare dai numeri, perché le donne sono pienamente consapevoli dei propri limiti (il 75% giudica medio-bassa la propria competenza assicurativa), mentre gli uomini mostrano alti livelli di overconfidence: il 65% considera la sua competenza medio-alta”, spiega Veronica Cucchiarini, coautrice della ricerca insieme con il professor Riccardo Viale, dell’Università di Milano Bicocca. La precisazione però non tranquillizza e la scarsa alfabetizzazione in ambito assicurativo rimane lampante.
A risultare problematico è anche il rapporto degli italiani con la comunicazione assicurativa: più del 50% degli intervistati è insoddisfatto della comprensibilità della comunicazione assicurativa e soltanto il 34% valuta “abbastanza comprensibile” il set informativo dei prodotti assicurativi. I punteggi più bassi sulla qualità della comunicazione assicurativa sono quelli attribuiti dalla popolazione con un titolo di studio più elevato (laurea).
Questa scarsa conoscenza e difficile comprensione delle assicurazioni tengono lontani gli italiani dalla sottoscrizione delle polizze. Infatti, sebbene tra i timori più sentiti per il presente o il futuro, gli intervistati abbiano indicato al primo posto i problemi di salute per malattie o infortuni (76,7%), soltanto il 10,6% sottoscrive una polizza malattie e il 20,2% una polizza infortuni. Mentre per quanto riguarda le calamità naturali, si rileva una maggiore preoccupazione al Sud e nelle isole rispetto al Nord, eppure è al Nord che si riscontra la maggiore percentuale di sottoscrizione di queste polizze, con circa il 20%, contro il 10,4% al Sud e il 4,1% nelle isole.
Una conseguenza che deve far riflettere in primis gli operatori del mercato, vale a dire le compagnie assicurative, che devono fare un maggior sforzo comunicativo, per migliorare la comprensibilità del linguaggio e la chiarezza di coperture, franchigie, durata e casistiche scoperte. Ma anche il singolo che pur di non affrontare un compito ostico preferisce non proteggere sé e il suo patrimonio.
Valeria Panigada
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