Il risparmio può diventare una mission impossibile, soprattutto per i giovani, che, oltre alla morsa del carovita, devono fare i conti con un mercato del lavoro complesso, caratterizzato spesso da contratti precari e salari bassi.

L’Italia infatti non brilla certo per il suo mercato lavorativo. L’occupazione giovanile è nettamente più bassa rispetto agli altri Paesi europei, e anche più precaria, con il 33,4% dei lavoratori tra i 15 e i 34 anni impiegati con contratti a termine. L’Osservatorio sul Precariato dell’Inps mostra come, dei 3,16 milioni di contratti attivati nel corso del 2023 in favore di lavoratori al di sotto dei 30 anni, quasi l’80% è stato temporaneo (a tempo determinato, stagionale, in somministrazione, a chiamata e simili). Dal punto di vista delle retribuzioni poi, la situazione non è più rassicurante: in termini di reddito lordo pro capite, la media europea si aggira intorno ai 40.000 euro annui, contro i 33.000 euro di quella italiana. Nell’ultimo decennio, mentre l’Europa ha assistito a un incremento della retribuzione media annua, l’Italia ha visto una riduzione del dato del 4,5%. Ai salari bassi si aggiungono gli effetti dell’inflazione record, che negli ultimi tre anni ha portato a un calo del 6,4% del potere d’acquisto.

Un quadro economico che si riflette sulla capacità dei giovani italiani a mettere via qualcosa dello stipendio. Infatti, secondo un sondaggio anonimo condotto su un campione rappresentativo di clienti di Gimme5, nonostante la stragrande maggioranza degli intervistati (79%) consideri il risparmio fondamentale, solo il 54% del campione riesce effettivamente a risparmiare con costanza. A fare più fatica sono i GenZ (42%) e le donne (32%), le più penalizzate da divario retributivo di genere e discontinuità lavorativa. Il 46% del campione risparmia solo saltuariamente: il 26% se necessario, il 20% raramente o mai.

Tra le ragioni di questa difficoltà, è proprio l’aumento dei prezzi il primo fattore a ostacolare il risparmio individuale (50,8%), seguito dalle emergenze finanziarie impreviste (34,1%), dall’assenza di disponibilità economiche (31,4%), dal mancato controllo delle spese (21,3%) e, infine, dagli acquisti d’impulso (16,3%).

Nonostante le difficoltà, però, esistono oggi alcuni validi alleati che possono aiutare i giovani (e non solo) a controllare meglio le proprie entrate e uscite e quindi rendere il risparmio una mission possible! Sono infatti diversi gli strumenti anche digitali disponibili che possono offrire un supporto concreto e decisivo nella gestione delle spese, incentivando la sistematicità del risparmio.

 

Valeria Panigada